La bellezza di Hoenir il druido sta, probabilmente, in questo: nell’essere un romanzo animato da un grandissimo entusiasmo “benedettino”. E a dimostrarlo, nella storia, Daniele Bello ha disseminato omaggi più o meno evidenti non solo ai suoi amati libri di mitologia, ma anche richiami alle letture fantastiche “classiche”, in una rilettura del fantasy d’autore adattata ai ragazzi.
Daniele Bello, costruisce un racconto orizzontale, dove le gesta di Hoenir e dei suoi amici si snodano in maniera fluida, ma lo interseca continuamente con un racconto verticale, simbolico e didascalico, che offre un senso universale alla storia, costruito utilizzando, quasi alla lettera, le fonti mitologiche del passato.